18 mag 2012


La vita non è come supponiamo sia. La vita è com’è. Il modo di affrontarla è ciò che fa la differenza.    Virginia Satir

Questa frase di V. Satir, grande terapeuta famigliare, racchiude l’essenza del percorso che una persona può intraprendere con le Costellazioni Famigliari e Sistemiche.

È un percorso di libertà.
È un percorso di liberazione e trasformazione.
È un percorso per ritrovare la forza interiore che abbiamo delegato a qualcun’altro o a qualcos’altro.
È un percorso per una vita piena, serena e soprattutto, pienamente nostra.
È trovare il coraggio di darci uno scossone per uscire dagli schemi che ci imbrigliano in vite surrogate.
È scegliere, consapevolmente, di essere liberi.

CHE COSA SONO LE COSTELLAZIONI FAMIGLIARI E SISTEMICHE

E’ una tecnica messa a punto da Bert Hellinger a partire dagli anni 8o del secolo scorso che permette, attraverso la rappresentazione di situazioni che sentiamo conflittuali o “non nostre”, di cogliere i legami inconsci e le disarmonie che creano tale conflittualità.
Non ha nulla a che fare con l’oroscopo, come il nome suggerirebbe, né con terapie della parola. 

Lo spazio di pertinenza delle Costellazioni è quello dell’anima ed a questo livello si svolgono le dinamiche e le trasformazioni risanatrici che hanno permesso a questo particolare approccio, antico e modernissimo al contempo, di espandersi in modo così ampio in tutto il mondo.

La semplicità e l’efficacia sono i punti di forza del metodo, assieme al fatto che la sola partecipazione ad un gruppo di Costellazioni apporta benefici, sia alle persone che presentano un loro tema perché sia rappresentato, sia a coloro che vengono scelti come rappresentanti che a coloro che partecipano come uditori.
Un sistema è un insieme di elementi interconnessi tra di loro tramite reciproche relazioni, che si comporta come un tutt’uno, secondo proprie regole generali. Un sistema tende sempre all’equilibrio secondo le sue regole interne. Anche il genere umano è un sistema e come tale si comporta.

Noi facciamo parte di alcuni sistemi: la famiglia d’origine, la famiglia attuale, il gruppo di lavoro, la cerchia degli amici, la classe e la scuola, la città, la nazione ecc.
Il nostro corpo fisico è un sistema di organi, di cellule.

Nel nostro insieme siamo un sistema di corpo, mente, anima, spirito o qualunque nome vogliamo assegnare alle varie componenti fisiche e non.

Tutti noi rispondiamo, anche inconsapevolmente, alle regole dei sistemi di appartenenza. Se nel nostro sistema si è verificato uno squilibrio, non a causa nostra, anche noi ne risentiamo e a volte siamo chiamati a collaborare per ripristinare l’equilibrio. 
Come? Compensando in vari modi infrazioni alle regole sistemiche avvenute nel passato ad opera di nostri antenati. Per esempio, se una nostra lontana zia è stata estromessa dalla famiglia per salvaguardare, magari, “l’onore” , una nipote o pronipote si incaricherà di reiterare i comportamenti della zia, di riproporne i sentimenti, di provare avversione nei confronti della famiglia o con disavventure personali di vario tipo, finché la zia non sarà vista e “ri-cor-data”, cioè le verrà riconosciuto il posto all’interno del sistema-famiglia che le spetta di diritto.

Altre volte capita che, a causa del nostro carattere o delle esperienze che la vita ci ha proposto, noi stessi non siamo al nostro posto all’interno dei sistemi di appartenenza o che non riconosciamo agli altri componenti il ruolo che spetta loro di diritto. Il caso più frequente riguarda il rapporto tra genitori e figli.
Ricomponendo in modo corretto le gerarchie famigliari, anche le relative disarmonie svaniscono. Ogni componente, occupando li ruolo che gli compete per diritto, trova forza dalla ricomposizione.

COME SI SVOLGE UN INCONTRO


  • IN GRUPPO


Dopo qualche minuto per permettere a tutti di spostare l’attenzione dalla vita quotidiana all’evento cui si partecipa e per permettere a ciascuno di lasciar emergere dal profondo il tema di quel momento, una persona del gruppo che intende rappresentare la propria situazione si siede vicino al conduttore e brevemente illustra l’argomento. Il conduttore la inviterà a scegliere un numero variabile di “rappresentanti” tra le persone presenti e a disporli nello spazio secondo l’ordine che sente essere giusto. Dopo qualche istante , i rappresentanti avvertiranno alcune sensazioni : vorrei spostarmi - qui mi sento fuori posto - sento la parte destra pesante - mi fa male un braccio (poi passa, tranquilli) - sento che qui manca qualcuno, ad esempio. Dalla disposizione dei rappresentanti, dalle loro sensazioni e movimenti e da altri fattori il conduttore, a seconda della necessità, suggerirà frasi da dire, movimenti o spostamenti da compiere. Trovato il giusto equilibrio, la Costellazione viene sciolta per far posto alla successiva.


  • INDIVIDUALI


La differenza con quanto esposto sopra consiste nel fatto che al posto dei rappresentanti si utilizzano pupazzi od oggetti.


INDIVIDUALE O DI GRUPPO?

L’efficacia non cambia.
Il gruppo sostiene ed aiuta e contribuisce a dare una visione tridimensionale e dinamica della situazione.
La sessione individuale richiede una maggiore capacità di astrazione e un contatto più sicuro con il proprio sentire. E’ da preferire, almeno all’inizio, se si ha difficoltà ad affrontare in gruppo le proprie tematiche interiori.


Brunetta Bertelle
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